Restauro

Ecco, per capire di cosa stiamo parlando, alcune semplici notizie riguardanti l‘arte del Restauro.
La parola Restauro ha subito nel tempo notevoli variazioni. Anticamente, per Restauro s’intendeva il rifacimento delle parti mancanti. Oggi, per RESTAURO s’intende CONSERVAZIONE dell’opera pittorica che per vari motivi abbia bisogno di un Restauro. I motivi più comuni sono: cause accidentali (rotture, umidità, imbrattature, vernici ossidate… ) e cause naturali cioè il normale deperimento dovuto al tempo. Vi sono sempre stati restauratori poco prudenti che, anche in buona fede, hanno irrimediabilmente rovinato grandi e piccole opere d’arte, per l’illusione di riportare l’opera al suo originale splendore. Il restauro pittorico o integrativo, in particolare per quanto riguarda opere d’arte e di valore, non è mai consigliabile perché toglie l’integrità al dipinto e l’originalità dell’opera. Vi sarà sempre la mano del restauratore ad apparire invece di quella dell’autore.
Si dice che questo sarà il secolo della conservazione più che della creazione nel campo delle Arti Visive Tradizionali. Il campo della conservazione ha affascinato la sensibilità di Anna che è conservatrice per carattere e per scelta. Conservatrice non solo di oggetti appartenuti alla sua famiglia ma anche di ogni cosa interessante le possa capitare, semplici oggetti appartenuti ad altri, dei quali può solo immaginare la storia. Così, a maggior ragione, è affascinata da dipinti antichi, oggetti artistici di gran valore o meno, a volte malandati che non possono essere valorizzati come meritano. Il lavoro che si deve eseguire per poter continuare a godere di un’ opera d’arte danneggiata, è così gratificante da superare tutto il peso di ore e ore di paziente lavoro.
Il Restauro moderno impone determinate Norme per la salvaguardia di un’opera d’arte ed è vietato intervenire con rifacimenti di alcun genere, per questo viene detto conservativo. Tra i problemi che il Restauro conservativo si trova a risolvere si sono:
• Sporcizia accumulata nel tempo,
• Patine scure provocate da vernici ossidate,
• Tinte screpolate e spaccate,
• Tela irrigidita, lacerata e forata
• Tavola incurvata, convessa o concava, infestata dai tarli
• Tavola con le giunzioni allentate
• Affresco su muro inumidito
Non si possono compiere operazioni di restauro se prima non si conoscono le reali condizioni di un dipinto. E’ quindi necessario compiere un approfondito esame delle sue condizioni conservative.
Può essere sufficiente il solo esame organolettico oppure vi è bisogno di un esame fisico-chimico. Si inizia con l‘osservare il quadro con una lente d’ingrandimento a “luce radente” mettendolo in orizzontale di fronte a una finestra, dove non vi sia sole diretto.
Si esegue l’esame Pinacologico, analizzando la tecnica, lo stile, gli strati di vernice, le crepe più e meno fitte e le forme che hanno queste screpolature. I motivi per cui si costituiscono le crepe sono molti: abuso di diluenti, mescolanze di colori, resine e balsami, vernici finali protettive non adeguate, applicazioni di altri strati di colori o vernici.
Tra i lavori più interessanti è senz’altro da ricordare:
• la poppa della Nave Elettra di Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la Fisica nel 1909 .
• i 19 arazzi a succo vegetale della Sala Mascagni del Hotel Plaza
• La Pala d’altare raffigurante S. Giovanni Battista.
• La statua in papier machette di S. Giovanni Battista.
• La statua in gesso della Madonna del Carmine.
• Statua in legno del Sacro cuore
• Statua in legno di S. Rocco
• Statua di S. Agata