La statua della Madonna del Carmine è situata, entro una nicchia e protetta da una porta vetrata, nel fronte della navata sinistra della chiesa parrocchiale di Cineto Romano: essa è posta sopra un altare a lei dedicato, in una zona adeguatamente illuminata.
L’opera, in gesso, misura cm. 170 di altezza x cm. 63 di larghezza x cm. 40 di profondità: essa poggia su di una base lignea ottagonale irregolare (cm. 50 x cm. 45 x cm. 8 di altezza) provvista di quattro staffe di ferro con fori per l’ancoraggio alla Macchina processionale. Su di un lato della base è applicata una targhetta metallica sulla quale è stampato il nome della ditta costruttrice: “Rosa Zanazio e C. – fomitori di Sua Santità – Via Borgo Nuovo, 96 – Roma”.
Il gruppo plastico ha essenzialmente carattere devozionale e presenta gil attributi classici della Madonna del Carmelo: raffigura la Madonna in piedi, riccamente vestita, che mostra ai fedeli lo scapolare; in braccio ha il Bambino a piedi nudi, con una veste bianca decorata in oro, che mostra uno scapolare più piccolo. Gil scapolari sono in seta applicata su cartoncino, decorati con fiori e foglie ricamate e bordate con perline strass; sul bordo dell’immagine centrale vi è la dicitura “ N. S.ra del Monte Carmelo. Abbiate pietà di noi”. La mano della Madonna sostiene anche alcuni ex-voto: cuori d’argento, catenine, un rosario ed altri doni di fedeli esauditi nello loro suppliche. Sul capo dei due Personaggi sono posizionate le corone, in sottile metallo dorato traforato in complessi arabeschi, decorate con nurnerose pietre vitree similpreziose in vari colori (azzurro, rosso rubino, verde smeraldo, acquamarina, ecc.).
Nonostante sia eseguita da maestranze artigiane, l’opera possiede un notevole pathos espressivo, trasmesso dalla dolcezza degli occhi (in pasta vitrea) di entrambi i personaggi e dalla eleganza dei gesti; le vesti, splendidamente decorate, sono modellate con grande equilibrio compositivo e recano decorazioni geometriche e floreali (rose, margherite, viole e foglie). Soprattutto la veste della Madonna è interessante in quanto non ha subìto, nel tempo, alcun intervento restaurativo di tipo invasivo ed è rimasta, perciò, abbastanza integra; ¡ suoi colori sono particolarmente raffinati — rosa antico e oro in foglia – ed il disegno di base è eseguito con il classico metodo dello “spolvero”, rivelando un lavoro accurato e sapiente.
In alcune altre zone (manto della Madonna e del Bambino, mani e piedi) si notano ridipinture successive, dovute a precedenti interventi restaurativi, purtroppo a carattere invasivo, che hanno fatto perdere l’originalità dell’opera in quelle parti.
Lo stato conservativo della statua, precedente al restauro erano alquanto precarie.
L’opera plastica presentava le seguenhi parti lesionate:
- il pollice della mano sinistra del Bambino era mancante di una larga parte e lasciava in vista il doppio filo di ferro dell’armatura;
- il dito indice della mano sinistra del Bambino presentava una profonda spaccatura all’altezza della seconda falange;
- entrambe le rotture erano collegate da una vasta mancanza di stucco e colore sul dorso della mano;
- la mano destra della Madonna era interessata da microfessure e varie rotture, delle quali la più grave era quella dell’attaccatura del pollice, che rischiava il distacco completo;
- numerose piccole abrasioni, mancanze e buchi erano presenti su tutta la superficie della statua e del basamento;
- sulle due teste vi erano profonde abrasioni in corrispondenza delle corone metalliche, i bordi delle quali, particolarmente sottili e taglienti, avevano prodotto dei solchi sulla delicata superficie del gesso e corroso ii colore soprastante;
- un notevole strato di sporcizia insisteva a chiazze sul manto della Madonna, che per tale motivo risultava opaco e spento;
- nella base lignea mancava una striscia di legno in corrispondenza all’ancoraggio con le staffe, le cui viti rimanevano per metà a vista.
L’intervento di restauro conservativo eseguito è consistito nelle seguenti operazioni:
- le microfessure sono state consolidate, stuccate e dipinte;
- le mancanze più profonde delle dita sono state consolidate, armate con mini perni in legno e ferro per ancorarle a zone limitrofe solide;
- sulle armature si è passato, a più strati, lo stucco riempitivo trattato in modo da riprodurre la forma delle dita mancanti;
- si è ripristinata la coloratura delle dita mancanti, mediante pigmenti colorati;
- la pulitura del manto della Madonna è stata alquanto difficoltosa per la mancanza di un fissativo o verniciatura (che il precedente intervento di restauro avrebbe dovuto apporre) che, proteggendo il colore, ne preservasse le condizioni conservative consentendo, nel contempo, una pulitura più sicura. Pertanto, si è dovuto procedere, con molta attenzione “in maniera meccanica”, esclusivamente sulle parti macchiate o grasse;
- si è tagliato – a misura – una bacchetta di legno, da applicare alla mancanza della base mediante colla e piccole viti;
- appena asciugata la colla, si è stuccata la fessura prodotta e poi si è passato il colore sulla bacchetta;
- si è avvolto un morbido e sottile cordoncino dorato tutto intorno alla circonferenza di base, per impedire che le corone potessero ancora corrodere la materia gessosa;
- si è nebulizzato un fissativo ad alcool su lutta la statua a protezione del colore e della delicata materia costitutiva.