Il maestro malato
Il mio maestro, Ernest Kronberg, ha freddo e ha la febbre, ma non vuole andare a letto. Indossa il suo pesante montone, quello con cui va in moto tutti i giorni: è caldo e avvolgente. Poi mi dice: “Fammi il ritratto, tanto io sto buono buono seduto in poltrona, avrai tutto il tempo.” Ha ragione: comincio a disegnare con foga, il suo viso è sofferente, gli occhi sono tristi ma la pelliccia ha delle incredibili luminosità. Dopo il disegno scelgo a dipingere a olio che è il mezzo migliore per rendere il pelo lucido della pelliccia. Per me sarà indimenticabile: l’armonia e la...
Leggi tuttoBasamento Aniene
A Tivoli il fiume amaro, come lo definì il Sindaco, Olindo Galli, è l’Aniene. Un notevole corso d’acqua che spesso, in passato, proprio al centro della città, esondava e travolgeva cose e persone. Distruggeva tutto ciò che incontrava, facendo ingenti danni. Per questo, si pregava e si facevano sacrifici agli Dei. Lo stesso Aniene, anzi Anio come si chiamava in latino, era una divinità. potente e importante per l’economia del luogo. Nel fare questo dipinto su tavola, mi sono ispirata proprio ad Anio, rendendolo però benigno e docile, per sottolineare quanto sia stato...
Leggi tuttoA terra
La tenerezza di uno sguardo insicuro; il movimento nervoso delle mani che torturano il cellulare legato al cordone. Decidiamo di metterci seduti per terra. Non è imbarazzato. Anzi, mi dà l’impressione di essere contento di essere osservato, quasi amato. Io sono contenta perché percepisco il suo essere e vorrei fargli capire che sono qui proprio per lui, al di là del disegno. Un amalgama di sangue e speranza. La sensazione forte di una semplicità inarrivabile, sublime, che deve trovare la forma della sua bellezza, nascosta ai più. Non si stanca, non vuole andare via come quasi tutti i bimbi...
Leggi tuttoAntica chiesa
Dopo una salita faticosa, finalmente la trovo. Mi avevano detto che era abbandonata da tanto tempo, senza tetto e con la vegetazione che stava prendendo il sopravvento. Infatti, dalla sommità spunta un albero, sembra un fico ma talmente ricoperto di edera che non è facile distinguere. L’antica chiesa del borgo è qui: il portone sbarrato lascia intravedere fessure di cielo. Mi organizzo per dipingere, seduta su un muretto in pendenza, visto che la salita prosegue fino al castello. Accaldata e in posizione precaria, inizio a disegnare. L’inquadratura mi piace e realizzato il disegno, decido...
Leggi tuttoCapolino letto
Gli amorini giocano maliziosi. Non sono semplici stilizzazioni. Hanno il loro carattere e personalità. Mi sono divertita a metterli in diverse posizioni. Seduti quasi in bilico sulla balaustra con tralci di fiori che li collegano tra loro. I colori sgargianti dei fiori contrastano con Dietro il bianco della balaustra, s’ intravede il prato e poi … solo aria rarefatta, simbolo dell’infinito. C’è anche un cucciolo che scodinzola festoso. Vorrei fossero posizionati a capo di un letto; ho immaginato che potessero parlare con il dormiente, quasi in un sogno, e potessero raccontargli una bella...
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